mercoledì 12 settembre 2012

Roma 40 DC destino d'amore - Adele Vieri Castellano

TRAMA:40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.

PUBBLICATO DA: Leggereditore - pag. 432; € 10,00

SAGA: Primo libro di una serie composta da tre volumi

VOTO: 7

GIUDIZIO: La storia Parla di Marco Quinto Rufo legato dell'imperatore Caligola, secondo uomo più importante della Roma antica, che si invaghisce di Livia e a dispetto della volontà della stessa se la prende e se la sposa.
La storia sembrerebbe banale, ma così non è in quanto a renderla cosi appetibile e originale è questo setting così poco utilizzato dalle scrittrici.
All'inizio ero un po' dubbiosa, in quanto quello dell'antica roma non è un background facile da gestire per un autrice che di professione non fa appunto la storica (vedi Manfredi) ma in realtà sono stata piacevolmente stupita. Adele Vieri Castellano è stata capace di ricreare una Roma autentica nei sapori,nei colori e negli sfondi, una Roma nostalgica che si staglia ancora oggi fiera nel centro di una città che continua a sopravvivere nel corso dei millenni.
La scrittura è piacevole,scorrevole, il linguaggio semplice ma non elementare e farcito in giusta misura di termini latini dell'epoca. Il protagonista si fa amare anche se per i miei gusti è un po' troppo perfetto, mentre Livia è una protagonista che si rende simpatica e che agisce un po' come avremmo fatto tutte noi ai suoi tempi, è una donna forte ma non esageratamente eccessiva nella sua indipendenza (pecca che trovo in aimè troppi romance).
Alla fine, quando si giunge all'ultima pagina, ciò che rimane alla lettrice è la voglia di proseguire una storia, che nella sua semplicità funziona!

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